Sulle accuse di allarmismo, protagonismo e sensazionalismo

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Secondo l’Assessore Siveri nella Conferenza Stampa dello scorso 29 settembre avremmo fornito informazioni imprecise (ma non dice quali), fornendo alla Stampa pagine dello Studio sull’inquinamento della pianura di Scarlino/Follonica, deformando anche le procedure in atto (ma non dice come). Questa volta veniamo accusati anche di allarmismo, protagonismo, sensazionalismo…

La sig,ra Siveri non entra però nel merito dei contenuti pubblicati, cercando al tempo stesso di minimizzarli, dicendo che erano per lo più già noti.

Noi siamo diversi e preferiamo risponderle precisando nel merito fatti e circostanze collegate ai dati già pubblicati, lasciando ai giornalisti e ai lettori stabilire se le notizie che presentiamo, contengano o meno notizie meritevoli di essere diffuse.

A lei chiediamo di rispondere in modo puntuale e non generico se quanto segue contiene imprecisioni:

  1. lo Studio Donati-Biondi evidenzia il perdurante inquinamento delle falde idriche, in siti già certificati dalla Provincia come bonificati, sia in superficie, sia in falda, anche a distanza di oltre dieci anni dal termine dei lavori, come per gli ex bacini fanghi. La certificazione della Provincia ha liberato il soggetto responsabile dell’inquinamento, l’ENI, da altri adempimenti, nonostante che il monitoraggio post operam testimoniasse allora e testimonia oggi che non sono state rimosse tutte le fonti inquinanti, come invece afferma la suddetta certificazione. Ma non finisce qui, perchè il sito GR66a- ex bacini fanghi, successivamente alla “certificata” bonifica, è stato ceduto in permuta, da ENI, al Comune di Scarlino, con tutti gli eventuali successivi oneri (è scritto nell’Atto di cessione). Ma sia la Provincia di Grosseto, sia il Comune di Scarlino, pur consapevoli che, nei dieci anni di monitoraggio post operam, continuava a manifestarsi un persistente inquinamento, non hanno richiesto all’ENI di risanare il territorio, accollando così alla collettività oneri che competevano ad un soggetto privato;
  2. lo Studio Donati-Biondi conferma che manca ancora un Progetto di bonifica delle falde idriche, capace di rimuovere tutte le fonti inquinanti ad oggi ancora da individuare, nonostante che oltre dieci anni fa la Commissione Parlamentare d’inchiesta sui reati connessi al ciclo dei rifiuti (Relazione del Sen. Iuliano agli Atti conclusivi della XIII Legislatura) avesse prescritto agli Enti locali la realizzazione urgente di tali opere;
  3. così come è consentito costruire un tetto sopra alle abitazioni, realizzando i piani per fasi successive, ma solo dopo l’approvazione di un unico progetto, altrettanto è consentito procedere per fasi secondo un unico e organico progetto nell’eliminazione delle fonti inquinanti. Viceversa nel caso di Scarlino Energia si è certificata la realizzazione delle opere di bonifica per fasi in assenza di un progetto unico e organico e, oggi, i dati attorno all’inceneritore fanno registrare un dato medio statistico di Arsenico nella prima falda superiore di 80 volte ai limiti di legge. Questa elusione della legge ha consentito alla Provincia di autorizzare a quell’impianto di cedere altro Arsenico al territorio.

Invitiamo la sig.ra Siveri a confrontarsi entrando nel merito di quanto sopra affermato, se ne è capace.

Roberto Barocci
Forum Ambientalista e ReteAmbienteGrosseto