La Giunta del Comune di Scarlino si apre ad un confronto ampio e democratico sull’inquinamento dei corpi idrici della piana di Scarlino/Follonica.
Nella Conferenza Stampa del 27 gennaio scorso abbiamo documentato le diverse Omissioni di legge compiute dagli Enti pubblici locali, avallate da Arpat e Usl, nelle procedure di Bonifica dei siti inquinati al Casone di Scarlino: Le omissioni sono sinteticamente queste (le riproduciamo dalla relazione consegnata alla Stampa):
“… gli Enti Pubblici hanno omesso l’applicazione della legge:
1- limitando i lavori di bonifica solo ad alcune aree e mai superando i confini di ciascuna proprietà , anche quando era dimostrata e documentata la presenza di inquinanti oltre tali confini;
2- lasciando inquinati i terreni e le falde idriche per oltre vent’anni;
3- lasciando inquinanti anche i siti dove sarebbe stata effettuata la “Messa in sicurezza permanenteâ€;
4- consentendo ad ENI di trasferire al Comune di Scarlino gli oneri di bonifica sul sito “ex bacini fanghi Solmineâ€, come abbiamo già documentato alla Stampa in passato; “.
Non avendo ricevuto risposte, abbiamo chiesto e ottenuto di poter presentare alla Giunta del Comune di Scarlino i documenti già consegnati alla Stampa il 27 gennaio scorso.
Il 20 febbraio scorso il Comitato per il No all’inceneritore, l’associazione Ambiente e Lavoro di Scarlino, la Coldiretti di Scarlino e il Forum Ambientalista di Grosseto hanno presentato alla Giunta del Comune di Scarlino le 11 diapositive allegate, tutte tratte da autorevoli Studi commissionati dallo stesso Comune di Scarlino alle Università e a gruppi di ricerca con la proposta scritta nelle diapositiva conclusiva. Continua a leggere