Chi risparmia acqua paga di più

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In merito alla intervista fatta a Moreno Periccioli da Il Tirreno del 28-10-2010 PerUnAltraToscana ha subito denunciato la vicenda con un comunicato stampa, che a non ha trovato finora spazio nella stampa cartacea, e che riporto per interno:

La notizia che i cittadini della provincia di Grosseto dovranno pagare una multa per aver risparmiato circa 1,3 milioni di metri cubi di acqua, rispetto a quanto preventivato dall’Acquedotto del Fiora, è la dimostrazione più evidente della prevalenza degli interessi privati nella gestione del Servizio idrico: comanda il socio privato di maggioranza relativa presente nella Spa Acquedotto del Fiora. Il privato non può veder ridotti gli utili previsti, per la nota legge del massimo profitto, più si consuma acqua e più questi guadagna. Gli amministratori pubblici, che dovrebbero tutelare i nostri interessi di cittadini e cittadine, intanto  nulla fanno per ridurre le previsioni dei consumi e per realizzare tali risparmi. Si arriva così al paradosso per cui se i cittadini virtuosi riducono i consumi, in quanto sempre più consapevoli della limitatezza della  preziosa risorsa idrica, entrano in conflitto con gli interessi dei privati e vengono penalizzati e scoraggiati. Una ulteriore conferma della necessità che  l’acqua non venga ritenuta una merce, ma un bene comune di tutti.
Per l’acqua stiamo registrando lo stesso fenomeno già denunciato per i rifiuti: così come per i rifiuti non si può far crescere la raccolta differenziata di qualità e il riciclaggio dei materiali, consentendo un notevole risparmio per i cittadini, più occupazione e minore presenza dei tumori, perché altrimenti il soggetto privato non ha più il combustibile da bruciare nei suoi impianti di incenerimento, così per l’acqua non si possono ridurre i consumi.
Invitiamo la stampa ad intervistare i massimi dirigenti politici del PD e PDL di questa provincia, che hanno voluto e sostenuto la privatizzazione dei servizi pubblici, cioè da Sani ad Antichi, dalla Bramerini ad Agresti, affinché spieghino ai lettori come mai il “modello toscano” sia fallimentare per i cittadini, che subiscono le tariffe più alte d’Italia con costanti e forti aumenti, un pessimo servizio e al tempo stesso un aumento delle previsioni dei consumi.

PerUnAltraToscana  – Maremma
Paola Tamanti

Cercheremo di non piegarci a questo ennesimo furto da parte dei soggetti privati, che nei fatti gestiscono il servizio idrico e che hanno garantito il 7% sui capitali investiti, anche sulle previsioni sbagliate dei consumi, alla faccia della legittimazione degli interessi quale compenso dei rischi di impresa, cercando di organizzare il non pagamento degli aumenti proposti.

Roberto Barocci