Polyteckne: una storia incredibile non ancora conclusa

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Nel sito ufficiale della Provincia di Grosseto, dove viene conservata la rassegna stampa locale, potete trovare oltre oltre 400 articoli che ricostruiscono la storia criminale della Polyteckne, attuata da ENI, che chiamata a garantire nel 1997 un lavoro ai giovani minatori non più utilizzati nelle miniere, promuoverà una riconversione industriale con l’incredibile  avvelenamento da piombo di alcuni ex minatori e l’inquinamento delle acque provenienti dalla discarica di Fenice Capanne.
La vicenda giudiziaria sembra chiusa a dimostrazione che la Giustizia non è uguale per tutti (Vedi: Caso Polytecne. Azienda assolta, Eni salvo: che brutta storia Il Tirreno 2009-10-14), mentre procede la bonifica della discarica Polytecne di Fenice Capanne, dove vede oggi l’ENI piegarsi ad una Ordinanza di un Sindaco (Vedi: Veleni Polyteckne parte l’operazione «pulizia» Il Tirreno 2008-08-04), che, dopo anni di ritardi, ha individuato le responsabilità dei dirigenti ENI sulla base di documenti inoppugnabili, da noi forniti agli amministratori nell’aprile del 2003.
L’ENI paga oggi 8 milioni di euro per la bonifica, dopo molti tentativi andati a vuoto di trasferire ad altri, pubbliche amministrazioni comprese, i costi e le proprie responsabilità e solo dopo aver sperimentato che in sede giudiziaria non aveva scampo.
L’ENI paga, ma, come per le illecite attività sul Merse, ottiene dalle amministrazioni toscane di non essere chiamata in giudizio a pagare per i propri abusi: ancora una volta si dimostra che la legge non è uguale per tutti.
Ma in questi giorni è arrivata la segnalazione dagli operai di un circolo Prc di Milano che lo smaltimento non sarebbe regolare.
Questa vicenda, come quella sul Merse, dovrebbe dissuadere oggi quegli amministratori regionali e provinciali del PD che ancora cercano accordi al ribasso con l’ENI, senza avviare prima quelle azioni giudiziarie contro l’ENI, dimostratesi indispensabili e vincenti.