Maremma da salvare

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Perché una legge di iniziativa popolare per estendere il Parco della Maremma alle altre aree costiere??

La risposta la trovate osservando attentamente le costruzioni, tutte legalmente concessionate dalle autorità locali, evidenziate nella serie di fotografie qui riportate:

presentate da Italia Nostra al convegno del 27 marzo 2010 (vedi locandina), che ha lanciato la proposta di legge di iniziativa popolare per collegare tutte le zone umide della costa maremmana, attraverso le pinete litoranee di pino domestico.

Confrontate queste foto con quelle, qui sotto, relative alle aree già protette in Maremma:

Nuova perimetrazione del Parco

Da questo confronto non si potrà più dire che la Toscana da sempre offre un ottimo esempio di tutela del territorio e del paesaggio; non si potrà più dire che la sostenibilità ambientale è sempre stata al centro dell’azione di governo della Regione Toscana e delle province toscane, da sempre amministrate da una presunta “sinistra” molto attenta alla priorità del riuso dei volumi esistenti, all’azione di governance, all’azione sostenibile, alla conservazione dei valori culturali e bla, bla….

Non si potrà più scrivere che la legge Galasso dell’85, che vincolava alla inedificabilità i terreni entro 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare, aveva trovato in Toscana una consolidata accoglienza e che le tutele hanno continuato ad essere efficaci con le successive deleghe ai Piani Paesistici regionali, ai Piani Territoriali di Coordinamento provinciali o con l’ultima legge urbanistica regionale del 2005.

Quello che è stato realizzato in questi ultimi decenni, testimoniato dalle foto allegate alla proposta di estensione del Parco della Maremma (vedi pdf), è l’esempio più evidente che le recenti azioni del governo (Attila) Berlusconi, con i nuovi Codici Urbani/Mattioli (detti anche Codici dei Vandali) hanno trovato piena condivisione e consolidata pratica nella presunta “sinistra” Toscana.

Loro diranno che la nostra proposta non è sostenibile, che non siamo ragionevoli.

Appunto: siamo diversi, siamo per un’altra Toscana.