Perché le combustioni dovrebbero essere eliminate quando c’è un’alternativa
Qualunque combustione della materia che contiene molecole energetiche originate dalla fotosintesi, sia materia fossile che biomasse recenti, trasforma tali combustibili in ceneri e gas producendo calore. Tra questi gas ci sono i clima alteranti, in particolare l’anidride carbonica (C02) e il metano (CH4), le cui concentrazioni nell’atmosfera sono tutt’oggi crescente1 sull’ordine dell’1% annuo, come certifica la Commissione intergovernativa dell’ONU, nonostante gli accordi internazionali che fissano obiettivi di riduzione e gli impegni assunti con tanto clamore. Questa realtà giustifica pienamente la delusione e le proteste dei giovani contro le inerzie e la doppiezza dei governi.
Ma tra i gas prodotti abbiamo anche le polveri sottili, particelle sospese presenti nell’aria che ogni giorno respiriamo. Le loro dimensioni sono così piccole, con diametro nell’ordine dei millesimi di millimetro, i micron, che non sono catturabili da alcun filtro fisico-meccanico. Quelle sotto i 10 micron (le PM10) irritano trachea e bronchi, le PM2,5 arrivano agli alveoli polmonari. Poiché numerose sostanze chimiche, come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) ed i metalli tossici possono aderire alla superficie delle polveri sottili, esse determinano effetti dannosi sulla salute della popolazione esposta. Quelle ancora più piccole fanno parte del particolato ultrafine e possono passare dagli alveoli nel sangue, depositarsi nei vari organi, che reagiscono con infezioni. Un organo infiammato può degenerare. I numeri che di seguito vi invito a rammentare sono le concentrazioni delle sole PM10 (per limitare i confronti) misurate come media annuale in µgr/m3 e sono 40, 20 e 15 Per capire bene il significato di questi numeri dobbiamo collocarli in una data e ricordare anche il decisore politico.
Secondo l´Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per il particolato non è possibile definire un valore limite al di sotto del quale non si verificano nella popolazione effetti sulla salute. Tuttavia ha dato ripetute raccomandazioni: le sue Linee guida2 sulla qualità dell’aria emesse nel 2005 riportano che riducendo il PM10 al valore consigliato, pari a 20 microgrammi per metro cubo, si potrebbe arrivare a una riduzione della mortalità del 15%, attraverso la diminuzione dell’incidenza delle malattie dovute a infezioni respiratorie, delle malattie cardiache e del tumore al polmone. I dati più recenti indicano che nel 2010 si sono registrati 223.000 decessi per cancro ai polmoni in tutto il mondo dovuti all’inquinamento atmosferico. Per le PM2,5 l’OMS ha proposto3 sempre nel 2005 a tutela della salute valori guida per l’esposizione della popolazione pari a 10 microgrammi per metro cubo su base annuale. I più esposti e colpiti sono i bambini e l’Istituto Superiore di Sanità assieme a tutte le società di Pediatria lo hanno segnalato4. Invano.
Invece che 20 e 10 in Italia i valori limite stabiliti dalle leggi in vigore coerenti con le disposizioni del Parlamento Europeo sono il doppio: 40 per le PM10 e 20 per le PM2,5
Non si comprende questo ritardo di oltre 20 anni.
Ciò nonostante, i superamenti registrati5da organismi governativi italiani ai limiti dio legge, doppi rispetto a quelli dell’OMS, in diverse città d’Italia e in diverse regioni hanno prodotto due Sanzioni all’Italia decretate dalla Corte di Giustizia europea. La prima6 nel 2012. La seconda avviata nel maggio 2018 quando il Senato7 Italiano scrive in una nota: “la Commissione europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue. La Commissione ritiene infatti che, nonostante i numerosi inviti, l’Italia non abbia presentato misure credibili, efficaci e tempestive per ridurre l’inquinamento entro i limiti concordati e quanto prima possibile, come richiesto dalla normativa dell’Ue”.
Secondo i dati della Società Italiana di Medicina8 Ambientale (SIMA), che riporta i dati dell’Agenzia europea dell’Ambiente, l’Italia è infatti il primo Paese in Europa per morti premature attribuibili all’inquinamento atmosferico, con circa 90 mila decessi l’anno. Lo stesso ordine di grandezza dei morti per la pandemia Covid-19 valutati9 dallo Stato italiano.
Nel 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato10 le nuove linee guida sulla qualità dell’aria sulla base degli studi medici degli ultimi 15 anni, pubblicati dopo il 2005, con l’obiettivo di proteggere la salute delle popolazioni. Le nuove medie annuali limite raccomandate dall’OMS sono 15 per le PM10 e 5 per le PM5.
Molto significativo è il commento11 dell’Istituto Superiore di Sanità ai nuovi limiti indicati dall’OMS: “In gran parte dei Paesi sviluppati come l’Italia e molti altri Paesi europei, queste nuove indicazioni impongono riflessioni ed evidenziano criticità importanti, con particolare attenzione alle aree urbane. Se guardiamo ai dati italiani misurati nel 2019 (Report SNPA n. 17/2020 – Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente)…In riferimento al PM10 il precedente valore guida annuale OMS raccomandato di 20 µg/m3, è stato superato nel 65% delle stazioni di rilevazione... Per il PM2,5 il valore limite annuale della normativa di 25 µg/m3 è rispettato nella quasi totalità delle stazioni di misura, e valori più elevati si sono registrati in 3 stazioni. Ma è ampiamente superato nel’80% delle stazioni il valore guida annuale della OMS del 2005 di 10 µg/m3”.
Nel settembre del 2023 il Parlamento12 Europeo ha fissato all’anno 2035 il termine per gli stati membri per adeguare i limiti legislativi di concentrazione delle PM ai limiti indicati dall’OMS nel 2005, non quelli indicati nel 2021, quindi gli stati europei forse ridurranno i valori limiti di concentrazione con 30 anni di ritardo rispetto alle indicazioni della più prestigiosa organizzazione sanitaria mondiale.
Riassumendo, per le sole PM10 abbiamo il valore limite di legge italiana di 40 fino al 2035 quando l’OMS ha dato indicazione di limite 20 nel 2005 e di 15 nel 2021.
I dati delle città capoluogo di provincia in Toscana13 sono tutti superiori a quelli raccomandati dall’OMS e che prima o poi entreranno anche nella legislazione italiana: Firenze 24, Lucca 23, Pisa e Prato 22, Grosseto 21…Anche la combustione del metano da biomasse concorre nel determinare questi livelli di inquinamento e di pericolosità ed una valutazione cumulativa delle loro emissioni aiuterebbe la collettività a scegliere.
Tutti questi numeri attuali ci dicono che la nostra Costituzione (art.32) non viene rispettata sia dal Parlamento europeo (non ne avevamo dubbi), che da quello Italiano.
Note:
1Secondo l’ultimo Rapporto Climate Change 2023 dell’ONU in : https://www.ipcc.ch/report/ar6/syr/
2https://www.who.int/publications/i/item/WHO-SDE-PHE-OEH-06.02
3https://www.who.int/publications/i/item/WHO-SDE-PHE-OEH-06.02
4 https://www.epicentro.iss.it/materno/pdf/1000giorni-documento_consenso_06.10.2021.pdf
5L’Italia non rispetta i valori limiti:
6La prima Sanzione all’Italia: https://curia.europa.eu/juris/liste.jsf?num=C-68/11&language=IT
7Il Senato della Repubblica prende atto della seconda Sanzione dell’UE:
8Dal sito della SIMA:
9Valutazioni dello Stato italiano:
10I nuovi limiti raccomandati dall’OMS: https://www.who.int/publications/i/item/9789240034228
11 L’Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/ambiente/qualita-aria-linee-guida-oms-2021
12https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20230911IPR04915/inquinamento-atmosferico-limiti-piu-severi-per-inquinamento-zero-entro-il-2050
13https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Report_Malaria-2024.pdf