Geotermia: misuriamoci sui risultati non sulle autocelebrazioni

In questi ultimi mesi abbiamo registrato fatti importanti che stanno incrinando il quadro granitico che i nostri avversari avevano sapientemente costruito a difesa della geotermia elettrica sia ad alta, che media entalpia.

Come ha scritto la Rete NoGesi : “Continuano a cadere i tabù che da sempre erano considerati inviolabili.” Ciò nonostante, registriamo contro SOS Geotermia interventi sorprendentemente astiosi, infantili quanto dannosi, perché anziché indebolire i nostri avversari, li rafforzano.

Il Tirreno sulla manifestazione del 11 novembre 2017

Sono interventi fatti da persone che si dichiarano contrari a qualunque tipo di impianto geotermico, anche alle pompe di calore realizzate in assenza di falde idro potabili, ma, compiacendosi solo della loro dichiarata radicalità , hanno ampiamente dimostrato la incapacità  di aggregare consensi, di far crescere la mobilitazione, di ottenere risultati tangibili.

La manifestazione del 11 novembre 2017

A noi appare normale che su temi tecnici molto specifici, difficili da conoscere e valutare, possano esserci opinioni diverse, ma se su aspetti marginali, rispetto alle mega centrali flash, si conducono critiche diffamatorie e allusive, volte a sollevare dubbi sulla nostra onestà , allora preferiamo misurarci sui risultati ottenuti.
Pertanto, dedico questi risultati ottenuti anche alla mediocrità  dei nostri detrattori, invitandoli a misurarsi con noi non con le parole, troppo facili da esprimere per costruirsi una comoda radicalità, ma con i loro risultati sui seguenti punti:

1 – sulla mobilitazione dei cittadini: abbiamo partecipato a tante iniziative organizzate da diversi Comitati e Organizzazioni in molti paesi toscani, dalla Val di Cecina all’Orvietano, ma solo in Amiata e sull’Alfina, assieme a SOS Geotermia e No Gesi si sono mobilitati tanti manifestanti. I nostri risultati, concreti anche se ancora non risolutivi, sono dovuti al lavoro di tante persone attive e della vitalità  nella nostra informazione, dimostrata dal nostro sito, dove vengono comunicate le tante iniziative.

La manifestazione del 11 novembre 2017 a Piancastagnaio

2 – sul quadro normativo: in Parlamento europeo, con gli emendamenti di Tamburrano, contrastati dal PD e votati dal M5S e Sinistra Italiana, a cui SOS Geotermia ha fornito ampia documentazione, si prende finalmente atto che la geotermia non è pulita per definizione e che quindi gli incentivi dovrebbero essere indirizzati verso quelle fonti che non producano danni all’ambiente . Lo stesso risultato lo abbiamo ottenuto nel Parlamento italiano con la famosa Risoluzione delle Commissioni Ambiente e Attività  produttive;

3 – sul piano giudiziario: Enel Green Power è di nuovo perdente in Tribunale, stavolta come indagata dalla Procura e dal Giudice penale di Grosseto, su esposti firmati dal Forum Ambientalista e da SOS Geotermia, dovendo rispondere delle emissioni in atmosfera delle centrali del Monte Amiata.
Scontrarsi con Enel nei Tribunali e vincere le cause, come è già  accaduto con il compagno Pino di SOS Geotermia, è una testimonianza oggettiva di una radicalità che non si ammanta solo di parole o che si limita ad inoltrare semplici diffide;

4 – sul quadro politico: il Presidente della Regione Toscana Rossi è stato costretto dagli eventi a rivedere la strenua difesa della geotermia “senza se e senza ma”, riconoscendo che c’è una geotermia inquinante, tanto che annuncia una imminente legge regionale che, anticipando l’Europa, “stabilisca nuovi limiti all’emissione di inquinanti e della CO2 e migliori l’inserimento degli impianti geotermici nel paesaggio che li ospita”;

5 – sul quadro amministrativo: SOS Geotermia, assieme a NoGesi, ha promosso in Consiglio regionale l’esigenza di definire le Aree Non Idonee allo sfruttamento geotermico.
Per la prima volta la materia è ritornata ai cittadini e in molti Consigli comunali della Toscana si è discusso degli aspetti negativi della Geotermia, aprendo contraddizioni tra i nostri avversari: diversi Comuni hanno dovuto accogliere la pressione dei Comitati locali e dichiarare la indisponibilità di tutto il territorio comunale a ricevere impianti geotermici.
I Comuni che hanno inviate le proposte in Regione sono stati in totale 51 e tale percorso porterà alla modifica del Piano ambientale ed energetico regionale, che dovrà  formalizzare le aree non idonee all’attività  geotermoelettrica e all’aumento delle contraddizioni, tant’è che Rossi si svela, pensando di risolvere il problema chiedendo più soldi all’Enel per tacitare sindaci e territori .

Roberto Barocci,
Forum Ambientalista Grosseto,
aderente a SOS Geotermia e NO Gesi