Aggiornamento 2014 sullo stato d’inquinamento da Arsenico nella piana di Follonica/Scarlino

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Gli ultimi dati del 2014 sull’inquinamento da Arsenico delle falde idriche di Follonica-Scarlino confermano quello che andiamo sostenendo da anni: finora gli Enti Locali hanno approvato progetti di bonifica solo parziali e non risolutivi del pericolosissimo problema, continuando a sottostimarlo.

Stiamo parlando di un fenomeno che, per chi non conosce i dati del processo produttivo che lo ha generato, è molto difficile da comprendere, perché la nostra mente non riesce a immaginarlo (se non ci credete, provate a concepire i numeri che verranno di seguito prodotti). La legge prescrive che siano quantificate e individuate tutte le fonti inquinanti, cosa che finora non è stato fatto dagli Enti pubblici locali. Da questa constatazione sono derivate le denunce pubbliche delle Associazioni ambientaliste, riportate correttamente dal “Il Tirreno”.

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Non vogliamo più pagare per i vostri errori

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Il 19 dicembre scorso è stato presentato a Grosseto il nuovo Piano rifiuti dell’ATO SUD, che programma gli interventi pubblici fino al 2025 per le provincie di Grosseto Siena ed Arezzo, come riportato da questo articolo su “Il Tirreno” .

Dopo anni, almeno sette, i responsabili politici riconoscono gli errori delle programmazioni precedenti, sia del 2002 che del Piano straordinario del 2008, che hanno comportato la realizzazione di impianti inutili, quanto costosi e a carico delle tariffe. Infatti a pagina 69 del  nuovo Piano interprovinciale Ato Sud si legge a proposito degli impianti con Trattamento Meccanico Biologico (TMB), come quello realizzato alle Strillaie con la Convenzione del 2005 (per realizzare combustibile da incenerire) che:

“il tasso di impiego dei TMB, inteso come rapporto tra quantità avviata a realizzazione del Piano e potenzialità attuale autorizzata degli impianti, è pari al 24%…”

Poiché a fronte di un errore di sovradimensionamento degli impianti dell’incredibile 76% ! non hanno avuto l’onestà intellettuale di analizzare le cause per rimuoverle, ma le stesse cause permangono nel nuovo Piano, presentato  con la solita arroganza, abbiamo deciso di convocare una conferenza stampa il 23.12.2013 e presentare documenti per denunciare l’operato di tali amministratori.

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I costi aggiuntivi dovuti ad una pianificazione sbagliata sui rifiuti

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Grosseto era già ai vertici nazionali per il costo annuo del Servizio Rifiuti a carico dei cittadini.

In questi ultimi giorni si moltipliacano le notizie sugli incrementi dei costi che si avranno nel prossimo anno del Servizio Rifiuti urbani in provincia.

Abbiamo voluto pubblicare i motivi che hanno determinato produzioni sovradimensionate nei piani rifiuti e negli impianti di trattamento. Abbiamo voluto documentare chi ha commesso tali errori nella pianificazione del servizio, nel conseguente dimensionamento degli impianti e a vantaggio di chi sono andati i costi crescenti del Servizio nella speranza che chi ha sbagliato facesse autocritica.
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L’incoerenza del M5S di Follonica

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Il 10 settembre scorso il Comitato Beni Comuni e il Comitato del No all’inceneritore di Scarlino, che insieme in provincia hanno raccolto oltre 2000 firme per la proposta di legge Rifiuti Zero, hanno organizzano a Follonica un Congegno. Dal volantone (1) e dai resoconti della stampa locale (2) gli obiettivi del Convegno erano chiari ed evidenti. C’era stata una pubblica presa di posizione di diversi Sindaci della provincia a favore dell’estensione della raccolta dei rifiuti con metodi più efficaci (porta a porta) e c’era la possibilità di avanzare proposte per superare la scellerata Convenzione ATOrifiuti/Unieco del 2005, che impone di mantenere costante per 28 anni la produzione di rifiuti indifferenziati e che finalmente alcuni amministratori locali avevano riconosciuto come limite da superare, chiedendo alla Provincia e ATO un cambiamento.
Tali obiettivi sono stati discussi e concordati anche con i portavoce regionali del Movimento Rifiuti Zero, che hanno partecipato al Convegno come relatori.
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