Hanno omesso di applicare le leggi e non rispondono alle critiche

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Hanno omesso di applicare le leggi e non rispondono alle critiche. L’Arpat si dimostra un Ente di copertura  tecnica alle omissioni del PD.

Nei quotidiani locali di mercoledì 28 gennaio c’è una notizia davvero sorprendente: è al centro della pagina del quotidiano “Il Tirreno”, che riporta su sei colonne alcune nostre denunce documentate. Il titolo è: “Regione, Provincia e Arpat promettono: oggi le risposte ai quesiti“. Cosa avrebbero dovuto rispondere di così impegnativo che, alle richieste di chiarimenti dei giornalisti rimasti sconcertati dalle nostre critiche, rimandano le risposte di un giorno?  Regione, Provincia, Comune e Arpat, avendo consentito la diffusione di inquinati cancerogeni nelle acque delle falde idriche della pianura di Follonica e Scarlino, pur di far costruire un inceneritore di rifiuti, che peggiora la situazione ambientale, avrebbero dovuto rispondere delle loro scelte.

Tali scelte, oltre ad essere prive di buon senso, sono state anche precise omissioni di leggi, compiute consapevolmente per favorire soggetti privati.

 I giornali, grazie anche alla partecipazione in Conferenza Stampa di un geologo di grande esperienza (che nessun professore universitario in Toscana può vantare), avevano ben raccontato tali omissioni. La Stampa ci ha dato un discreto  spazio. Hanno sollecitato leqrisposte, ma le abbiamo aspettate invano. Dopo 15 giorni non sono ancora arrivate da Comune, Provincia e Regione.

L’Arpat ha risposto per conto degli Enti locali, ma ha eluso le critiche in merito alla documentata inefficacia dei lavori di bonifica, sia della Messa in sicurezza permanente nel sito di Scarlino Energia, sia delle  bonifiche compiute e certificate sul sito GR66-b. Secondo Arpat, gli interventi per sollecitare nuovi e più efficaci lavori sul sito GR9000-01 sono da rinviare, senza alcuna ragione logica, a fine 2015. L’Arpat, svelando la sua funzione, ha poi cercato di spostare l’attenzione su un episodio da noi denunciato, ma marginale rispetto all’inquinamento da Arsenico. Infatti, la presenza anche del Cromo esavalente è di sicura minore estensione ed è stato registrato e documentato dalle stesse analisi Arpat, di cui però la stessa  non aveva mai prima dato pubblicità:

Nel frattempo anche i giornalisti, che aspettavano le risposte,  sono ritornati sulle nostre denunce e le abbiamo di nuovo formulate cercando di essere più sintetici e puntuali.

Le riportiamo per esteso, anche se sono state pubblicate per esteso su “Il Tirreno” del 4.2.2015 : “… siamo costretti a ripeterle con lo stesso ordine e le stesse parole, con cui le abbiamo documentate martedì scorso alla Stampa: gli Enti locali perché hanno omesso l’applicazione della legge:
1- limitando i lavori di bonifica solo ad alcune aree e mai superando i confini di ciascuna proprietà, anche quando era dimostrata e documentata la presenza di inquinanti oltre tali confini?
2- -lasciando inquinati i terreni e le falde idriche per oltre vent’anni, consentendo la diffusione dell’inquinamento?
3- -lasciando inquinati anche i siti dove sarebbe stata effettuata la “Messa in sicurezza permanente”, come il caso della “Scarlino Energia”?
4- -consentendo ad ENI di trasferire al Comune di Scarlino gli oneri di bonifica sul sito “ex bacini fanghi Solmine”?

e aspettiamo pazienti…Roberto Barocci