Il falso costo zero della SAT Tirrenica

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Viste le provocatorie proposte della SAT sulla Tirrenica, riteniamo sia utile ricostruire i fatti, che possono non solo chiarire la situazione attuale, ma far capire perché si sia affermata la scelta di fare ad ogni costo l’autostrada tirrenica.

Per noi questa storia è indecorosa. A voi il giudizio.

Sul corridoio tirrenico si arrivò ad una soluzione condivisa da tutti, ambientalisti compresi, nel 2000, con l’accordo tra Governo Amato, Regioni e Comuni sul Progetto definitivo ANAS di adeguamento in sede della statale Aurelia, con soli 15 Km in variante, per aggirare il nodo di Albinia. Era un progetto che prevedeva tre corsie per ogni senso di marcia e l’eliminazione degli attraversamenti a raso. Rispetto all’ipotesi dell’autostrada, costava quattro volte meno del tracciato collinare (quello di Lunardi) ed due volte meno della ipotesi di autostrada sul tacciato costiero (Chiti/Conti/Bargone).
Il progetto Anas trovò nel marzo 2001 il finanziamento in Consiglio dei Ministri e fu valutato positivamente dalla Commissione per la VIA. Ovviamente sarebbe rimasta una statale in concessione all’Anas senza pedaggi.
Con il Governo Berlusconi/Lunardi il progetto dell’autostrada tornò ad essere preferito da un’associazione trasversale e per accantonare il progetto ANAS-2001 s’introdusse la carta vincente: il “project financing”: la società privata SAT avrebbe anticipato tutti i costi, incassando i pedaggi per 40 anni successivi.
Alle nostre considerazioni sul fatto che il traffico non era sufficiente a coprire i costi, che il progetto finanziario ventilato dalla SAT non era credibile [1] e che avremmo per lo più pagato noi maremmani, il segretario del PD Luca Sani [2] oppose questo argomento:”Un’autostrada a costo zero per lo Stato rappresenta un’opportunità da cogliere, che non dà adito a scusanti di alcun genere” .

Lo stesso Ministero dei Trasporti certificò [3] che la SAT aveva presentato un piano per coprire tutti i costi. Cioè, il progetto ANAS 2001 fu accantonato solo perché, in maniera ripetitiva e in tutte le occasioni, una strana convergenza trasversale (la SAT, i PD regionali Manciulli, Martini e Conti [4] , più volte Lio Scheggi [5] , e ovviamente il PDL con Antichi [6] ) assicurò ostinatamente che la SAT si sarebbe accollata tutti i costi e non ci sarebbero stati oneri per la collettività.
Noi, abbiamo continuato a sostenere in molte occasioni che le previsioni di traffico erano esagerate, che l’opera non si ripagava, che il costo zero per lo stato era un inganno. Poi la Ragioneria Generale dello Stato fece finalmente chiarezza sui conti, dando ragione ai nostri dubbi e certificando che a fronte di 3,5 miliardi di euro per costruire l’autostrada, alla fine della concessione, era previsto un valore a carico dello Stato subentrante, di 3,7 miliardi di euro, per rifondere SAT dei mancati ammortamenti [7] .

Nella Delibera del CIPE del 2010 è scritto [8] :”Deve essere redatto un nuovo piano economico-finanziario, in sostituzione di quello allegato allo schema di convenzione unica all’esame, in modo da riportare un valore di subentro pressoché nullo”. Quindi quello presentato, che sosteneva il contrario, era ingannevole. Quindi tutti gli amministratori che avevano affermato il contrario avevano, nel migliore dei casi, riferito programmi non verificati, nonostante le nostre segnalazioni. Smascherata l’operazione e per ottemperare al vincolo posto dal Ministro delle Finanze, la SAT ricambia tutto e nel 2011 propone di fare l’autostrada sul tracciato dell’Aurelia, come dal progetto ANAS 2001, ma con pedaggio.

Siccome neppure questo è sufficiente, la SAT spezza il progetto, per incassare subito i soldi dal tratto della Variante Aurelia a nord di Grosseto, già praticamente pronto, e chiede contributi allo Stato, senza presentare il Piano finanziario.
A questo punto gli stessi vertici del PD, che ci rassicuravano falsamente sul costo zero per lo Stato, oggi, con poca coerenza, chiedono che lo Stato si accolli contributi a fondo perduto per la SAT. Questo, infatti, chiedono esplicitamente Rossi, Bramerini, Ceccobao e la Pinzuti [9] . Ma se dovranno pagare sia lo Stato con spese proprie, sia i maremmani con il pedaggio più alto d’Italia (forse esentati per pochi anni e solo per i primi 20 chilometri), tre domande si pongono: perché hanno riferito fatti non veri? Perché l’autostrada deve essere realizzata da privati con fondi pubblici? E soprattutto: che tipo di strana convergenza ideologica, oppure associazione, è mai quella che prima ha mentito per accantonare il progetto ANAS 2001 e che poi vuole a tutti i costi le realizzazione dell’autostrada da parte di un soggetto privato?
Crediamo che non risponderanno a queste domande.

Roberto Barocci,
Direttivo del Forum Ambientalista Grosseto

Note allegate:
[1] – Il Tirreno del 14.1.2007
[2] – Corriere di Maremma del 11.2.2007-Sani e il costo Zero
[3] -Ministero delle Infrastrutture-Struttura tecnica di missione-A-12 Livorno Civitavecchia-Proposta di Approvazione del Progetto Preliminare Relazione Istruttoria del 16.12.2008;pag 4 e pag 23.
[4] -Il Tirreno del 13.1.2007 e del 22.2.2007; L’Unità del 18.1.2007; La Nazione dl 12.5.2007; Il Sole 24 ore del 4.7.2007: Martini, Conti &soci e il costo Zero
[5] -L’Unità del 14.1.2007; La Nazione del 14.3.2007; Il Giornale del 17 5 2007
[6] -Il Tirreno 12.5.2007-Antichi e il costo Zero
[7] -Corriere di Maremma e Il Tirreno del 15.4 2010;
[8] .Deliberazione CIPE del 22.7.2010
[9] -Il Tirreno del 25.2. 2012 e del 2.3.2012.Rossi, Bramerini, Ceccobao e Pinzuti chiedono sgravi fiscali.