I risultati di Bizzarri e i numeri che neppure il TAR potrà mai smentire

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Arsenico fino a 14.500 microgrammi/l (limite massimo 10) nelle falde della piana di Scarlino e Follonica.

Questo un risultato delle brillanti bonifiche del sindaco Bizzarri, di cui il TAR non ha evidentemente tenuto conto.
Questi che seguono sono i numeri prodotti dai consulenti di Enti pubblici (1), numeri di cui il sindaco Bizzarri beatamente si
compiace e che sono invece testimonianza:

  1. che i livelli d’inquinamento delle falde idriche nei siti già bonificati da anni sono superiori ai limiti di legge, non di due o tre volte, ma anche, in media di centinaia di volte;
  2. che tali concentrazioni permangono con valori numerici statisticamente costanti a distanza di diversi anni dalle conclusioni delle presunte bonifiche, di cui il sindaco Bizzarri va fiero.
  3. che tali inquinamenti sono passati nel frattempo dalla falda superiore alla seconda falda idrica più profonda.
  4. che permangono, pertanto, sicure fonti inquinanti che continuano anche oggi a rilasciare sostanze cancerogene all’acqua. Altrimenti, si sarebbero registrate e si registrerebbero inquinamenti nel tempo decrescenti.

Purtroppo i numeri sono lì a testimoniare gli errori e la scarsa credibilità delle affermazioni degli amministratori locali, quando sostengono che le bonifiche realizzate sono a tutela del territorio e degli abitanti della piana: se l’acqua in movimento viene costantemente avvelenata e, a distanza di diversi anni dalla conclusione dei lavori delle presunte bonifiche di superficie, si registrano negli stessi punti, collocati nel perimetro esterno delle aree bonificate (vedi ad esempio il sito GR72), alle stesse quote, valori statisticamente costanti, vuol dire una sola cosa; vuol dire che la presunta bonifica di superficie non ha individuato ed eliminato tutte le fonti di inquinamento, e che, pertanto, le bonifiche realizzate non sono valide, in quanto non sono fasi di un unico progetto capace di rimuovere tutte le fonti inquinanti, come da un decennio stiamo affermando.

Probabilmente abbiamo sbagliato a concentrare l’attenzione sul solo sito di Ambiente Srl, ma non ci potrà essere giudice o sindaco che possa smentire questi numeri.

Noi sosteniamo da anni che un edificio si può anche realizzare per fasi, piano per piano, purché ciascuna fase sia ricavata da un unico progetto organico di costruzione dell’edificio stesso.

A Scarlino invece il progetto unitario di bonifica delle falde idriche ancora manca, nonostante che le procedure di bonifica siano iniziate 18 anni fa, mentre la legge prevede tempi di pochi mesi per la eliminazione dall’ambiente di sostanze pericolose per la salute dei cittadini.

I risultati di queste scelte sbagliate degli amministratori sono oggi quelli che tutti i cittadini conoscono: la cittadinanza non sa fino a dove è estesa e quanto è pericolosa questa risorsa idrica inquinata e, però, subiscono tutte le Ordinanze del Sindaco, con le quali nel corso degli anni si è dovuto imporre, di volta in volta, la chiusura d’autorità dei pozzi, che prima servivano agli agricoltori della zona e agli artigiani dell’area La Botte, tutti soggetti ignari e non responsabili dell’inquinamento in atto.

Leggeremo attentamente le motivazioni del TAR toscano e porteremo questi numeri a conoscenza di chi possa valutarli. Ma queste vicende, come quelle di Berlusconi, ci convincono che abbiamo commesso un altro errore: quello di sperare che la Magistratura potesse risolvere un problema che solo i cittadini e la Politica possono risolvere, scegliendo amministratori della cosa pubblica migliori degli attuali.

Roberto Barocci
Forum Ambientalista Grosseto

(1)Vedi Relazione Conclusiva di A. Donati e A. Biondi in “Studio sui traccianti della contaminazione delle acque di falda della Piana di Scarlino”-Aprile 2011.