Ma chi inquina paga?

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Un volantino di Roberto Barocci come contributo per il controvertice di Siena NO OCSE 10-12 Luglio 2002.

Se inquinano le multinazionali non pagano MAI

L’Ocse per prima lanciò il principio del “chi inquina paga”, ma i Nocse ritengono che tale principio sia in re- altà usato nel senso che “chi può pagare, può inquinare”, perché nor- malmente l’inquinamento, anche di risorsenonrinnovabili,sirisolvenel pagamento di una modesta ammen- da e, più spesso, come è il caso del- le multinazionali potenti ed influenti, paga la collettività e non chi ha inqui- nato. È il caso dell’Eni in Toscana. I documenti, trovati e resi pubblici oggi dai Nocse di Siena e che inchio-
dano l’Eni alle responsabilità nel gra- ve inquinamento del fiume Merse, in provincia di Grosseto e Siena, sono stati prodotti dagli stessi uomini Eni, quando a fine anni ’80 produssero un’ampia documentazione per otte- nere autorizzazioni dalla Regione Toscana. Allora quei rifiuti erano stati correttamente definiti tossici e nocivi e furono fatte valutazioni di impatto ambientale, per trovare il sito più ido- neo dove isolare quei rifiuti pericolo- si. Solo successivamente, dietro la presentazione di altra documentazio-
ne, non conforme alle norme vigenti, fu cambiata la definizione degli stes- si rifiuti e furono smaltiti dentro la mi- niera di Campiano, che non aveva le caratteristiche per riceverli. Un’altra parte, stoccata a cielo aperto, senza alcunaprotezioneequantificabilein milioni di tonnellate, sta inquinando le falde idriche della piana agricola tra Scarlino e Follonica, sulla costa, nella più completa mancanza di interven- ti. Quindi è stata oggi dimostrata la consapevolezza, sia dei dirigenti Eni, sia di funzionari della Regione Tosca- na, della pericolosità dell’operazione realizzata. Questa documentazione può spiegare anche la scarsa volon- tà politica della Regione Toscana nel costringere l’Eni agli oneri di bonifi- ca, già dimostrata prima dalla Giun- ta di Vannino Chiti e oggi da Martini. Di recente l’on. Vigni (Ds) ha ottenu- to in Parlamento che l’inquinamento del fiume Merse sia ritenuto di inte- resse nazionale, così da ottenere finanziamenti pubblici per la bonifica e consentire all’Eni di evitare i costi. Da oggi sarà più difficile per la Re- gione Toscana continuare ad ignora- re le responsabilità dell’ Eni, anche se i partecipanti al Nocse di Siena non nutrono molta fiducia nelle ca- pacità delle amministrazioni locali di correggersi.

Roberto Barocci

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