Convegno sull’autostrada tirrenica presso Arci di Scansano

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Le ultime notizie provengono dalla Ragioneria Generale dello Stato, che ha fatto i conti (vedi il Tirreno del 15 aprile 2010) e si è accorta che non è affatto vero che i costi dell’autostrada tirrenica (Cecina – Civitavecchia) sarebbero a totale carico dei finanziatori privati, cioè della SAT Spa, (presidente Antonio Bargone, grande sponsor di D’Alema), come fino ad oggi hanno detto tutti i sostenitori della scelta autostradale, dal Ministro Matteoli al Presidente della Regione Toscana, prima Martini  e oggi Rossi. A parte il fatto che questa affermazione ha sempre nascosto una ipocrisia in quanto il costo di realizzazione dell’autostrada sarebbe stato  comunque a carico di tutti coloro che l’avrebbero usata, tramite i pedaggi,  ma, a conti fatti, è anche una falsità:  il costo finanziario è tale che quel tracciato autostradale non si ripaga con i pedaggi, neppure a scadenza della convenzione con la SAT (2046) e sarà lo Stato a dover rimborsare quanto anticipato dalla SAT, cioè dovrà rimborsare la bella somma di 3.700 milioni di euro, come comunicato dalla Regioneria dello Stato.  Basta fare alcuni conti.

Infatti a pag.23 della Proposta di Approvazione del Progetto Preliminare del 16.12. 2008, approvata dal Ministero delle Infrastrutture, Regione Toscana e poi dal CIPE è scritto che: “I presupposti per consentire il rimborso del debito (72,7% del costo) e quello del capitale di rischio ( i mezzi propri del concessionario SAT, pari al 19,1% del costo) con interessi sono legati sostanzialmente :…all’accollo al Concessionario subentrante, alla scadenza della concessione (con SAT), dell’investimento non ammortizzato, comprensivo degli oneri finanziari capitalizzati;”

Gli uomini locali PD in carriera, dall’on. Sani al Presidente della Provincia Marras, si sono scandalizzati nel venire a sapere che a carico dello Stato sono stati previsti 3.700 milioni di euro. Eppure era tutto scritto, ma lor signori facevano finta di non sapere, oppure non sanno leggere quanto hanno approvato e abbiamo ritenuto doveroso ricordarlo pubblicamente (vedi articolo de Il Tirreno del 17 aprile 2010).

Questa realtà ( che il costo del tracciato autostradale non fosse finanziariamente sostenibile dal soggetto privato) è stata nascosta per anni dagli amici di Antonio Bargone del Centrodestra e del Centrosinistra, che continuano a sostenere anche oggi non ci sarebbero oneri per lo Stato.

Rimane pertanto tutt’oggi valido e attuale quanto abbiamo già sostenuto in passato circa la convenienza per la collettività della messa in sicurezza della statale Aurelia con tipologia autostradale (progetto ANAS del 2001), soluzione che era stata valutata molto più conveniente per la collettività dall’unico studio comparativo di Analisi Costi/Benefici, prodotto dall’Università Cattolica e dal Politecnico di Milano (vedi power point realizzato nel 2009 autostrada-cecina-civitavecchia.ppt di circa 14MB). Forse proprio per questo motivo, per essere più vantaggiosa per la collettività, quella soluzione è stata accantonata dagli amici di Antonio Bargone, presidente della SAT Spa.

Rimane valida un’altra domanda: essendo un’opera di pubblica utilità, essendo i costi a carico della collettività e dello Stato, perchè pagare il 7% di interessi alle anticipazioni di un Istituto di credito privato, quando la Cassa Depositi e Prestiti finanzia opere pubbliche, senza oneri per il Bilancio dello Stato, a tassi tre volte inferiori? Risponderanno mai a questa domanda?

Perchè la Ragioneria dello Stato ha bocciato il progetto Sat

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Comunicato Stampa

Fareste iniziare grossi lavori di ristrutturazione sulla vostra casa, senza conoscere un costo preventivo e senza sapere chi e come si pagheranno tali costi?

Questa domanda sembrerebbe superflua, oppure provocatoria. E invece è doverosa porla per capire cosa sia successo presso la Ragioneria dello Stato, che giustamente pone riserve sull’attuale Progetto preliminare dell’autostrada tirrenica e sull’avventurismo di quanti hanno fino ad oggi sostenuto una scelta affaristica, che neppure nelle repubbliche delle banane sarebbe concepibile. Si capirebbe invece che non esiste ad oggi un Piano economico e finanziario sostenibile e approvabile da quegli organi che debbono tutelare l’interesse pubblico.

Di sicuro gli On.li Sani e Matteoli, che sull’autostrada tirrenica parlano lo stesso linguaggio, non conoscono i documenti esistenti: dicono entrambi che l’autostrada la deve fare la Sat; dicono che è a costo zero per lo Stato, che sarebbe gravissimo se al termine della concessione con la Sat ci fosse un costo esorbitante a carico dello Stato. Con queste dichiarazioni entrambi o mentono, oppure non conoscono quali siano le condizioni poste nel Progetto Preliminare, approvato dal CIPE e quali siano gli unici studi finanziari di analisi Costi/Benefici, studi prodotti dai prof. di Economia dei Trasporti, Andrea Boitani e Marco Ponti del Politecnico e Cattolica di Milano. Forse siedono entrambi nel Parlamento proprio perché non sanno o fingono di non conoscere i conteggi che sono stati prodotti e hanno applaudito all’inizio dei lavori, senza che la Corte dei Conti abbia approvato il Piano finanziario, ancora inesistente, come invece previsto dalla legge.

E’ scritto a pag.23 della Proposta di approvazione del Progetto preliminare, presentato dal Ministero delle Infrastrutture il 16.12.2008, poi approvato dal CIPE, che: “I presupposti per consentire il rimborso del debito (che la Sat farà per sostenere i costi dell’opera) e quello del capitale di rischio con interessi sono legati sostanzialmente all’accollo al Concessionario subentrante (lo Stato) alla scadenza della concessione (2046) dell’investimento non ammortizzato, comprensivo degli oneri finanziari capitalizzati.”

Dall’unico studio finanziario finora realizzato, come detto sopra, da docenti di Economia dei Trasporti, emerge che il progetto autostradale, al tasso di sconto del 4,5%, faceva registrare una perdita netta di 328 milioni di euro, attualizzando le entrate dai pedaggi e i costi al 2004. Questo quando il costo dell’opera era allora valutato 2,20 miliardi di euro. Oggi tale costo è lievitato a 3,5 miliardi e quindi le perdite sono in crescita.

La Ragioneria dello Stato ha pertanto calcolato che una perdita oggi valutata in molte centinaia di milioni di euro, riportata con gli interessi al 2046, graverà per 3,7 miliardi di euro sullo Stato, subentrante alla Sat a fine concessione, come previsto. Di cosa si meravigliano gli On. Sani e Matteoli? Dell’esistenza della matematica finanziaria?

I lettori devono invece sapere che gli stessi studi finanziari di analisi Costi/Benefici documentavano che la soluzione alternativa, il progetto Anas, che prevedeva la messa in sicurezza dell’Aurelia sulla sede attuale con 25 metri di larghezza, anziché una perdita, realizzava par la collettività un vantaggio di 250 milioni di euro.

I lettori devono sapere che i giovani laureandi ingegneri del Politecnico di Milano studiano oggi l’esempio dell’Autostrada tirrenica, quale esempio della non applicazione di strumenti di analisi liberisti e del conseguente sperpero di risorse pubbliche, che avviene in Toscana oggi e non in una repubblica delle banane degli anni ‘50.

Roberto Barocci

Forum Ambientalista