Ripulire? Un’impresa ciclopica «che sarà a carico dei cittadini»

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Il Tirreno del 30-09-2011, riporta i dati della Conferenza Stampa del 29 a Follonica Sala Consiliare Comune di Follonica, convocata dal Comitato per il No all’inceneritore di Scarlino.

«In base agli accordi Eni non pagherà che la minima parte»

«Un progetto di bonifica deve essere fatto in maniera unitaria», dice l’avvocato del Comitato del No all’inceneritore, Franco Zuccaro. «Diviso in fasi rappresenta un’eccezione», ma non doveva essere quella applicata nell’area del Casone, secondo gli ambientalisti.
Alla luce dello studio presentato e delle valutazione rimangono quindi alcune domande in sospeso: a che punto è il piano unitario per la bonifica della falda? E soprattutto, chi lo paga?
Partiamo da qui, dalla ripartizione dei costi. Gli accordi prevedono che le spese saranno ripartite in base alla superfice del terreno che ogni soggetto (pubblico o privato) possiede in quella zona. Questa è cosa nota, ma c’è un aspetto interessante illustrato dagli ambientalisti. Riguarda l’accordo stipulato tra Eni (un tempo proprietaria di gran parte della superficie), Regione e Provincia, che vede l’ex società pubblica mantenere la titolarità (e dunque la responsabilità) di soli cinque ettari nella zona del casone, rispetto ai 500 a cui ammonta nel totale. Quindi, nonostante lo studio presentato dalle associazioni dimostri che l’inquinamento sia dovuto in parte a rifiuti sotterrati anni fa, «l’Eni dovrà pagare soltanto per la sua porzione di terreno – spiega Barocci – ossia cinque ettari».
In questo quadro, è stata contestata subito la proposta del sindaco Maurizio Bizzarri di far entrare Coseca (consorzio pubblico) all’interno della società che controlla l’inceneritore, Scarlino Energia. «Il rischio è che a pagare le bonifiche siano i cittadini», dice il leader ambientalista. In aggiunta, tra l’altro, agli ettari che già sono di proprietà del Comune di Scarlino.
Ma prima di arrivare al conto serve la portata, rappresentata in questo caso dal piano unitario per la bonifica della falda. Se ne è parlato proprio ieri nel consiglio comunale di Scarlino, in cui Bizzarri ha dato notizia di aver chiesto alla Regione la proroga di un anno nella consegna del piano.
L’accordo Syndial infatti prevedeva la presentazione entro il 2012, ma a causa «dei lunghi iter e delle procedure da mettere in campo non è stato possibile rispettare il termine», ha detto il sindaco. Proroga che con ogni probabilità verrà concessa.
La prossima tappa adesso è in agenda per ottobre, quando Bizzarri incontrerà le aziende della Piana perportare avanti il progetto unitario di bonifica.
A.F.